Interreg-Fiume Tresa, presentazione
A cavallo del Fiume Tresa: prevenzione e gestione comune delle emergenze

Lo scopo principale del Progetto Interreg ID 489165 Fiume Tresa è la messa in sicurezza del territorio dai pericoli naturali gravitativi e d’inondazione, e comprende diversi tipi di interventi. Un primo intervento è di carattere geologico allo scopo di realizzare un sistema di monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago di competenza di Provincia di Varese e della Comunità Montana del Piambello, che consenta anche la definizione di un protocollo operativo transfrontaliero per la gestione di situazioni di crisi. Un secondo tipo di intervento è di carattere idraulico per la stabilizzazione del fondo dell’alveo nel tratto di fiume in corrispondenza del piede della frana, di competenza di AIPo, Agenzia Interregionale per il Fiume Po e UCA, Ufficio dei Corsi d’Acqua del Cantone Ticino.

Il principale intervento di carattere idraulico è la realizzazione di due “rampe in blocchi” o “soglie di fondo”, una di competenza italiana ed una di competenza svizzera nel tratto di fiume in corrispondenza della ex SP61 e del piede della frana. Le rampe consentiranno la stabilizzazione della quota di fondo del fiume il quale, nel periodo tra il 1998 ed il 2005, ha avuto un abbassamento di circa 2,00÷2,50 metri. 

Sono inoltre previsti due interventi idraulici di prolungamento della difesa spondale del Tresa, il primo che sarà realizzato è a protezione dell’abitato di Cremenaga, in sinistra idrografica, sulla sponda italiana, ed il secondo è in destra idrografica, sulla sponda svizzera e prevede il prolungamento della difesa spondale al termine della rampa UCA. 

Gli obiettivi del Progetto Interreg Fiume Tresa sono in sintesi:  

– Monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago attraverso l’installazione di un sistema di monitoraggio e verifica dell’efficacia delle misure implementate per una durata di 3 anni; 

– Stabilizzazione del piede della frana con la costruzione di due rampe dinamiche lungo il fiume Tresa, in corrispondenza della frana, per ridurre l’erosione del fondo dell’alveo da parte del corso d’acqua; 

– Redazione di un protocollo comune per la gestione di eventi eccezionali, compresa la creazione di un sistema per la condivisione dei dati, per la minimizzazione e la gestione delle conseguenze in caso di movimentazione significativa di materiale del movimento franoso e di portate elevate del fiume Tresa. 

Armonizzazione ambientale delle opere e garanzia della continuità eco-sistemica.