Storia e Contesti
Il contesto ambientale, il territorio è un unicum 

Morfologicamente, al di là del confine geografico italo-svizzero determinato dall’uomo, che in questo tratto è a cavallo del fiume Tresa, il territorio è un tutt’uno e gli eventi che occorrono sono collegati. 

Osservando il territorio a volo d’uccello, nel tratto interessato convivono in una combinazione fluida, sul versante Italiano, ovvero sulla sinistra orografica, il pendio lato nord del monte Mezzano, dove si è creata la frana di Cadegliano-Viconago, a valle passa la Strada Provinciale SP61 (prima sotto la Provincia di Varese e dal 2021 di competenza di Anas) accanto alla strada scorre il fiume Tresa, dall’altro lato del fiume, sul versante svizzero, ovvero sulla destra orografica, il terreno è pianeggiante ed ospita il campo di captazione dell’acqua potabile delle Gerre, che approvvigiona il Comune di Tresa. 

Differenze tra le due sponde 

Nel tratto interessato al Progetto, sul versante italiano, la morfologia non consente un accesso diretto al fiume. Sul lato svizzero c’è il vecchio sentiero delle guardie, un sentiero continuo che è possibile percorrere lungo tutto il fiume dal punto di regolazione a Ponte Tresa fino al confine. Di fatto ci sono problemi sui diritti di accesso al fiume che la svizzera sta risolvendo con la pianificazione del fondovalle sia per i pedoni sia per le biciclette, possibilmente su percorsi separati. Mentre sul lato italiano ci sono punti di difficile accesso, le opere di difesa spondale in alcuni casi sono muri difficili da superare. Ci sono però ampie zone, ad esempio a valle della zona dove saranno realizzate le rampe, dove c’è una golena dalla quale sarà fatto l’accesso al cantiere della Rampa AIPo. Sulla sponda svizzera le golene sono state dichiarate zone protette mentre non è così sulla sponda italiana. Per entrambe le sponde ci sono problemi di infestanti ad esempio il Poligono del giappone e altre specie infestanti che, da normativa svizzera, verranno debellati sulle sponde di entrambi gli stati.

Inserimento dell’intervento sul territorio

Relativamente alla normativa ed agli strumenti di pianificazione italiani, una sintesi dei vincoli di intervento presenta che le aree in oggetto:
sono soggette a vincolo ai sensi dell’art.142 del d.lgs. 42/2004;

  • non ricadono all’interno delle fasce fluviali PAI (Piano per l’Assetto Idrogeologico);
  • non risultano soggette a vincoli di tipo lineare o areale quali aree di rispetto di infrastrutture.

Relativamente ai vincoli dovuti alla normativa ed agli strumenti di pianificazione svizzeri, le aree oggetto di intervento ricadono in:

  • zona SAC (Superficie per l’Avvicendamento delle Colture);
  • zona di protezione delle acque sotterranee;
  • area golenale di importanza nazionale (oggetto 229);
  • corridoio ecologico d’importanza nazionale, iscritto a Piano Direttore (PD);
  • piccola zona di protezione della natura (riserva naturale), iscritta a Piano Direttore (PD).

Si segnala inoltre la presenza nelle vicinanze di due siti classificati come “sito inquinato per il quale non sono prevedibili effetti dannosi o molesti” nel catasto dei siti inquinati del Cantone Ticino” (numero oggetto 538a6 e numero oggetto 538g90093).