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Fiume Tresa: avanzamento dei lavori per la realizzazione della rampa dinamica a cura di AIPo. Sulla destra l’area golenale con la rampa di discesa dalla strada sul versante italiano al fiume per consentire il passaggio degli automezzi per il carico e lo scarico del materiale, al centro il guado, sulla sinistra la pista di cantiere in alveo, tutte le opere accessorie verranno rimosse al termine lavori, tranne la rampa di discesa sul versante italiano che verrà mantenuta per consentire gli interventi di manutenzione.
Progetto Interreg Fiume Tresa, maggio 2023
Verso la conclusione degli interventi a cura di AIPo e in prossimità dell’apertura del cantiere a cura di UCA
Proseguono velocemente i lavori del Progetto Interreg fiume Tresa nell’area di cantiere posta a cavallo del confine italo-svizzero. Lo scopo del progetto è la realizzazione di due rampe dinamiche e di opere accessorie per la stabilizzazione e la riduzione dell’erosione del fiume, la messa in sicurezza della strada sul versante italiano e la protezione dei pozzi di captazione dell’acqua potabile di Molinazzo sul versante svizzero.
In questa fase vicina al termine dei lavori a cura di AIPo, il Direttore lavori, Ing. Davide Sonvico, ci aggiorna sulle ultime realizzazioni in corso.
Si è proceduto con l’eliminazione delle piante neofite invasive grazie al vaglio del terreno, sono stati creati due grandi mucchi separando la parte di terreno pulito da quello ‘sporco’, infatti, il terreno contaminato dalle piante neofite invasive, per sua caratteristica, necessita di un trattamento particolare per evitare la loro propagazione.
Ogni mucchio è poi stato suddiviso in tre settori, quindi la parte ‘sporca’ è stata posta nella zona inferiore dell’alveo ed è stato creato uno stato filtro di circa un metro. Dato che questa parte non verrà mai bagnata, i primi 70, 80 cm di questo strato possono essere composti da piante neofite perché in questa posizione vengono schiacciate e muoiono, mentre la parte superiore dello strato filtro deve essere composta da materiale pulito.
La zona della vagliatura è stata posta nell’area di cantiere appena dopo la rampa di accesso, accanto al cumulo del materiale, ed in circa 3 settimane sono stati vagliati circa 3.000 metri cubi che sono poi stati suddivisi nelle diverse pezzature. In seguito il materiale delle tre pezzature è stato miscelato e ricomposto, portato al fiume con i camion e posato come strato filtro diviso in tre settori, creando un settore di rampa ogni 100 metri quadrati.
Sono poi arrivate in cantiere i blocchi di pietrame previsti dal progetto, a partire da pezzature di 6 quintali, sino a una e a quattro tonnellate. I blocchi, che sono stati forniti da una cava in Valtellina, sono stati scelti con tolleranza e geometria adeguata, di forma tonda e non spigolosa ed ideali anche dal punto di vista della fauna ittica.
Come procedimento, nei primi 6 metri di sezione di alveo, quelli più vicini alla sponda svizzera, è stato posato lo strato filtro e sono stati posati i blocchi, poi sono stati realizzati altri 7, 8 metri di rampa dinamica nella zona centrale del fiume, sempre verso la Svizzera. Una volta scaricare le portate acquee sarà realizzata l’ultima parte di rampa dinamica sul lato italiano che dovrebbe essere conclusa per la metà di giugno.
Contestualmente inizieranno i lavori di competenza svizzera che partiranno dalla scogliera per arrivare alla seconda rampa dinamica. Date le tempistiche, i lavori vedranno in campo un pacchetto di risorse e mezzi molto elevati per completare l’opera entro la data prevista. Inizialmente verrà utilizzata una rampa di accesso dalla Svizzera posta appena prima del campo pozzi, mentre per l’accesso al fiume per la realizzazione delle altre opere verrà sfruttata l’area golenale sul lato italiano utilizzando il guado creato in precedenza.
In previsione, se tutto procederà come da programma senza problematiche meteorologiche, i lavori in alveo si concluderanno entro la fine agosto.
Il progetto Interreg Fiume Tresa è promosso da AIPo, (Agenzia Interregionale per il fiume Po), da UCA (Ufficio dei corsi d’acqua del Cantone Ticino), dalla Comunità Montana del Piambello e dalla Provincia di Varese.